Amaro svedese - originale
Maria Treben un’antico elisir di piante officinali usato nella vita quotidiana. La signora Maria Treben nel suo libro La salute della farmacia del signore descrive quarantasei usi dell’amaro svedese.
Istruzioni per l’uso: 1 cucchiaio da minestra mattina e sera diluito con l’acqua, the o succo.
Uso esterno: l’ovatta, una garza o un panno di cotone si imbeve con l’amaro e si applica sulla parte del corpo dove si vuole che agisca. L’impacco si avvolge con un foglio trasparente e il tutto si avvolge ancora con una fascia elastica. L’impacco con l’amaro è consigliato sopprattutto durante la notte.
Se avete la pelle sensibile è consigliato massaggiare la pelle con una crema alla calendula prima di applicare l’impacco.
Composizione: assenzio Artemisia absinthium, mirra Commiphora myrra, canfora Cinnamomum camphora, radice Kurkuma zedoarae, manna Fraxinus ornus, radice di carlina, Angelica officinalis, zenzero Zingiber officinalis, zafferano Crocus sativus, Cardamomo, rosmarino Rosmarinus officinalis, liquirizia Glycyrihiza glabra, noce moscata Myristica fragrans, macis della noce moscata, Cinnamomum zeylanikum, chiodi digarofano Eugenia caryophyliata, salvia Salvia officinalis, teriacca veneziana.
Storia della teriacca veneziana
L’amaro svedese secondo la ricetta originale di Maria Treben contiene la teriacca veneziana.
Questa è costituita da una miscela di erbe medicinali la cui ricetta risale ai vecchi Greci all’epoca del Re del Ponto Mitridate. Mitridate era molto possente e aveva vinto le tre guerre contro i Romani. Faceva uso quotidiano di teriacca che veniva preparata dal suo medico di fiducia Andromacco. La fine delle guerre tra Mitridate e i Romani era segnato dal fatto che il re era stato tradito dal proprio figlio e i Romani avevano avuto il modo di rubargli la ricetta della teriacca che lui custodiva segretamente. Il re non voleva essere preso dai Romani e scappò. Le frecce avvelenate non gli facevano niente, perché il suo corpo era resistente ai veleni dovuto all’uso quotidiano della teriacca. Alla fine per non essere preso dai Romani diede l’ordine al suo medico di fiducia di tagliargli la testa.
All’epoca, la teriacca conteneva oltre alle erbe medicinali anche molte sostanze velenose, tra cui alcuni tipi di colori, piante velenose e carne di vipera. I re facevano uso quotidiano della teriacca perché gli rendeva immortali se venivano avvelenati da un nemico o se gli colpiva una freccia avvelenata durante i combattimenti. Per questo la teriacca veniva chiamata Elisir di lunga vita.
I Romani, una volta in possesso della ricetta della teriacca, la fecero tradurre in latino e piano piano si espanse in tutta l’Europa. In quasi duemila anni la ricetta subì molte variazioni. I più famosi a prepararla erano i Veneziani che la preparavano per circa 400 anni, fino ai nostri giorni.
I Veneziani preparavano la teriacca nel mese di maggio quando appunto le vipere erano più vigorose. Durante la preparazione della teriacca era una grande festa. Prima bisognava cercare le vipere. Le varie erbe medicinali e altre polveri insieme alla carne delle vipere velenose venivano preparate secondo un procedimento prestabilito in piazza davanti a tutta la popolazione di Venezia. Il tutto veniva mescolato con del vino molto dolce o miele e con la massa che veniva ottenuta facevano delle piccole palline che seccavano al sole. La preparazione della teriacca era fatta dai erboristi- farmacisti di allora. Questa teriacca veniva venduta nelle farmacie e venduta anche all’estero. L’ultima preparazione della teriacca risale al 1920 circa. Dopo questa data diventò molto più pratica e facile da usare l’Aspirina.
Comunque, la teriacca veniva preparata un po’ in tutta l’Europa secondo ricette che variavano un po’ da paese a paese.
La più famosa e la più buona era la teriacca veneziana che Maria Treben prese per fare l’elisir più famoso del mondo che è l’amaro svedese, il quale è oggi preparato secondo le norme di buona preparazione da un’azienda farmaceutica, seguendo anche l’odierna legislatura. Infatti l’amaro svedese con la teriacca veneziana non contiene più né piante, nè polveri velenose e nemmeno la carne delle vipere.
Nel libro di Maria Treben La salute della farmacia del Signore sono descritti i 46 punti o usi dell’amaro del vecchio manoscritto che è quello che troviamo nei scritti della preparazione della teriacca durante i vari secoli, che si tramanda dai Greci, attraverso i Romani fino ai nostri giorni.